Luciano Re Cecconi

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Luciano Re Cecconi nato a Nerviano il primo dicembre 1948, morto a  Roma, il 18 gennaio 1977

Figlio di un muratore, cresciuto nell’hinterland milanese. Ancora adolescente, iniziò a lavorare come carrozziere nell’officina del cugino, allenandosi nel tempo libero che gli rimaneva fino a quando lo stipendio da calciatore non gli permise di lasciare la sua occupazione per dedicarsi a tempo pieno allo sport.

Muove i primi passi sul campo polveroso dell’oratorio di Sant’Ilario Milanese (Nerviano). E’ tesserato per la prima volta con l’Aurora Cantalupo, passando poi alle giovanili della Pro Patria, con cui il 14 aprile 1968, esordisce in Serie C.

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L’anno dopo l’allenatore Carlo Regalia lo inserisce nella rosa dei titolari e coi lombardi disputa una stagione da leader, guidando il centrocampo e collezionando 33 presenze.

L’allenatore del Foggia Tommaso Maestrelli chiede e ottiene il giovane centrocampista, facendolo esordire all’11ª giornata del Campionato di Serie B 1969-70 contro il Perugia. La stagione è brillante e Re Cecconi colleziona 14 presenze e 1 goal, ma soprattutto il Foggia conquista la promozione in Serie A. La stagione 1970-71 non è però delle migliori e il Foggia torna subito in Serie B.

Per il campionato cadetto 1971-72 giunge sulla panchina foggiana Ettore Puricelli, che assegna a Re Cecconi il ruolo di regista di centrocampo. Gioca un campionato al termine del quale Maestrelli, divenuto allenatore della Lazio, lo porta a Roma. Al primo anno bianco celeste, Re Cecconi si proietta tra i protagonisti del campionato  che vede la Lazio giungere terza, ad appena 2 punti dalla Juventus campione d’Italia.

L’anno seguente il team di Maestrelli conquista il primo scudetto della sua storia. Re Cecconi, rimasto assente per 7 giornate verso metà campionato a causa di un infortunio, si erge comunque a protagonista

 
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Nella stagione 1974-75 la Lazio non può prendere parte alla Coppa dei Campioni: a causa di una rissa scoppiata negli spogliatoi dell’Olimpico, dopo il ritorno dei sedicesimi di finale della Coppa UEFA dell’anno precedente contro l’Ipswich Town, il club biancoceleste subisce dall’UEFA la squalifica per 3 anni (poi ridotti a 1) dalle competizioni europee. Il campionato non è inoltre all’altezza delle aspettative e la Lazio non riesce a difendere il tricolore.

Il campionato 1975-76 è più difficile e la Lazio, anche a causa dell’addio forzato di mister Maestrelli e alle cessioni di molti dei pezzi pregiati (primo fra tutti Giorgio Chinaglia), rischia addirittura la retrocessione, ma grazie al miracoloso ritorno, seppur temporaneo, di Tommaso Maestrelli (morirà il 2 dicembre 1976 per un tumore al fegato), si salva per un soffio a fine stagione grazie a una partita maestosa di Re Cecconi e a una differenza reti migliore rispetto all’Ascoli.

Per il campionato 1976-77 giunge sulla panchina laziale Luís Vinício. La Lazio debutta contro la Juventus (finita 2-3 per i bianconeri) all’Olimpico e Re Cecconi delizia i tifosi biancocelesti con un goal capolavoro, che sarà anche l’ultimo della sua carriera. Alla terza di campionato contro il Bologna, Re Cecconi subisce al 19′ un grave infortunio al ginocchio sinistro dopo un intervento del bolognese Tazio Roversi, che lo costringe a uno stop di parecchi mesi: sarà la sua ultima partita.

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La morte

È la sera di martedì 18 gennaio 1977. Luciano Re Cecconi  entra in una gioielleria di via Nitti con due amici, il compagno di squadra Pietro Ghedin e il profumiere Giorgio Fraticcioli, che proprio lì avrebbe dovuto consegnare alcuni flaconi di profumo. Dal momento in cui i tre entrarono nel negozio, la dinamica non è tuttora chiara. Si ipotizzò che Re Cecconi avesse simulato, per scherzo, un tentativo di rapina e che il gioielliere avesse reagito sparando. Re Cecconi, venne colpito in pieno petto da un proiettile sparato da una pistola Walther calibro 7,65 e morì in ospedale alle 20.04. Tabocchini fu poi arrestato e accusato di “eccesso colposo di legittima difesa”; processato solo 18 giorni dopo, venne assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa”.

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