Franco Menichelli, l’imperatore del Giappone

Nato in una famiglia originaria del Trionfale (il 3 agosto 1941), Franco Menichelli è figlio del gestore di un bar di Piazzale della Radio, nel popolare quartiere Portuense.

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Una famiglia di sportivi, dal momento che suo fratello maggiore Gian Paolo è stato ala sinistra della Roma e della Juventus, giocando anche 9 incontri con la maglia della Nazionale e disputando gli sfortunati “mondiali” del 1962, in Cile). Ha un terzo fratello, Mario.

Franco ha iniziato presto alla “Ginnastica Roma” sotto la guida di Gian Luigi Ulisse. Entrato nella squadra nazionale già a 17 anni, nell’ottobre 1959 ha esordito in campo internazionale classificandosi 14° in Coppa Europa a Copenaghen. 

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Ai Giochi Olimpici di Roma, nella sua città e nello scenario delle Terme di Caracalla, Menichelli si aggiudica la medaglia di bronzo nel concorso generale a squadre. Nella sua specialità preferita, il corpo libero, vince un’altra medaglia di bronzo. Sono le prime medaglie. Si presenta alle Olimpiadi di Tokyo in Giappone con grandi aspettative, in virtù del doppio bronzo conquistato quattro anni prima a Roma, oltre al Mondiale di Praga del 1962 e al doppio successo continentale conseguito in Lussemburgo nel 1961 e a Belgrado nel 1963 sempre nel corpo libero.

Nella tana dei maestri giapponesi, la giuria è naturalmente portata a favorire gli atleti di casa. Vincerà l’oro nella gara a corpo libero, l’argento agli anelli e il bronzo alle parallele.

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La sua carriera si è bruscamente interrotta ai giochi Olimpici di Città del Messico 1968, quando durante l’esercizio al corpo libero, suo grande cavallo di battaglia, riportò la rottura del tendine d’Achille. In quei momenti di angoscia e di dolore gli era accanto la ragazza che avrebbe sposato, Gabriella Pozzuolo, anche lei al Messico con la squadra femminile di ginnastica.

Nessun altro ginnasta italiano è riuscito a vincere tanto ai Giochi Olimpici. È stato il primo atleta, nel secondo dopoguerra, a ridare linfa alla tradizione della ginnastica italiana, riportando in Patria l’oro olimpico che mancava da più di trent’anni.

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