

Un fattore esterno al campo decide il derby di Coppa Italia del 7 novembre del 1969


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La partita inizia con la Roma più contratta e la Lazio che attacca alla garibaldina. Il pubblico di fede biancazzurra simpatizza subito con i suoi idoli e li incita all’attacco. La partita è però frammentata da falli e scorrettezze che l’arbitro puntualmente fischia per evitare il degenerare degli animi. Al 35′ è la Roma a passare su contropiede di Capello che tira debolmente: Di Vincenzo non trattiene e Peirò insacca facilmente. Il primo tempo finisce così, con i giallorossi in vantaggio e la Lazio a mangiarsi le mani per le occasioni perse.

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Nel secondo tempo la Lazio prova a reagire, ma il portiere giallorosso Ginulfi nega più volte la gioia del pareggio ai biancocelesti. Un rigore sbagliato e una rete annullata fanno imbestialire i laziali che a sei minuti dal termine perdono la partita nel peggiore dei modi: l’illuminazione si rende intermittente frammentando il gioco finché sullo stadio cala definitivamente il buio. L’arbitro manda tutti a casa fra i fischi dei 75.000 presenti ed il giudice sportivo applica il principio della responsabilità oggettiva nei confronti del club biancoceleste che perde così la partita a tavolino per 2-0. .

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LAZIO: Di Vincenzo, Papadopulo, Facco, Cucchi, Soldo, Marchesi, Massa, Mazzola (II), Ghio, Morrone, Fortunato.
A disp.: Sulfaro, Wilson.
Allenatore: Lorenzo
ROMA: Ginulfi, Spinosi, Bet, Salvori, Cappellini, Santarini, Peirò, Landini, Enzo, Capello, Cordova. A disp.: Evangelista,
Scaratti. Allenatore: Helenio Herrera
Arbitro: Lo Bello di Siracusa
Gol: 35′ Peirò
Note: serata calda, terreno ottimo. Angoli 13-3 per la Lazio (5-3 nel primo tempo).
Ammoniti: al 13′ Massa. Espulsi: al 25′ Lorenzo per proteste.
Spettatori: 75.000 circa per un incasso di lire 120.000.000 circa


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