Curva Sud e Curva Nord

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Nei primi anni ’70 non c’era l’odio in curva. La sud era mista di laziali e romanisti c’erano qualche sfottò fatto da una pernacchia o una bara di cartone. Poi quando cresceva l’impegno politico, cambiò tutto.

I primi club laziali e romanisti amavano stare in Sud perché dal parterre sottostante uscivano le squadre. Nei derby, però, in virtù di questa situazione di “coabitazione”, la situazione diventava incandescente. Quindi in sud c’erano sempre scazzottate che con gli anni di piombo divennero molto violente. 

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Questo fino al 1973.

L’undici marzo 1973 si gioca Lazio-Roma ore 15.00 allo Stadio Olimpico

Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manverisi per la Lazio di Maestrelli.

Ginulfi, Morini, Peccennini, Salvori, Bet, Santarini, Liguori, Spadoni, Cappellini, Cordova e Scaratti per i giallorossi di Herrera.

Davanti a 78.000 spettatori il risultato finale sarà  2-0 per i biancocelesti con la rete di Garlaschelli e l’autogol di Santarini,

La società biancoceleste, in quanto società ospitante, aveva invitato con un comunicato il tifo laziale ad occupare la Sud.

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I cancelli si sarebbero dovuti aprire alle 11.00 del mattino.

Ma i laziali (ragazzi di Monte Verde dell’ Eur di S. Giovanni ed i lazio boys), consapevoli dell’azione che avrebbero intrapreso e calcolato lo svantaggio numerico, riuscirono ad entrare prima in curva sud piazzandosi sopra l’ambito muretto della Curva Sud.

Quindi i romanisti al loro ingresso in Sud trovarono i tifosi laziali occupare i loro solito posto. Mentre la curva continuava a riempirsi, scoppiarono molte colluttazioni e diversi parapiglia tra biancocelesti e giallorossi fino a quando le “forze dell’ordine” intervennero, entrando sugli spalti per dividere i contendenti. Costringendo di fatto il gruppo dei laziali, rimasti isolati, a trasferirsi nell’angolo verso la Tevere.

 

 

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Il derby successivo all’ unisono i responsabili dei Clubs decidono di pianificare una divisione dei settori per tentare di evitare probabili e prevedibili incidenti

Infatti la Polizia di stato chiamò a se i capi delle associazioni del tifo delle due squadre (Renato Faitella commissario del Centro di Coordinamento Roma club e Tonino Di Vizio assieme a Camiglieri responsabili dei Lazio Club), per evitare nuovi incidenti, “ordinando” ai laziali di occupare la curva Nord e di conseguenza la Sud ai romanisti.

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Particolare di non poco conto, è quello relativo alla eccellente organizzazione del tifo giallorosso (con relativa schiacciante voce in capitolo) e alla disorganizzazione di quello laziale. Basti pensare che fu proprio Renato Faitella a proporre un tunnel per difendere i giocatori al momento dell’entrata in campo dal fitto lancio di bottigliette e agrumi dalla Sud (tunnel mobile realizzato da lì a poco). Da parte della tifoseria laziale ci fu il rammarico di subire senza “battagliare” a quel tavolo, una decisione proveniente dall’alto e ritrovarsi di traslocare in Nord. 

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